CONCLUSIONI |
“Attenzione all’interazione dei cosmetici
con gli insetticidi” hanno detto la Dott.ssa Laura Cavalli, Farmacista, Docente Università della Tuscia di Viterbo e il Dott.Maurizio Casarci Chimico, Ricercatore dell’ENEA : “Il DEET è considerato un insetticida
tra i meno tossici ma: abbatte l’efficacia dello schermo solare.
Un suo isomero presente nella composizione è tossico (isomero orto),
aumenta la penetrazione dell’acido diclorofenossiacetico (erbicida). Questa particolarità non era ancora
nota, ma, generale, è stato l’allarme per la nocività
degli insetticidi, lanciato dai Relatori del Convegno interdisciplinare
: |
“ZANZARE e ALTRO……… in ITALIA” STRATEGIE DI INTERVENTO A PROTEZIONE DEL CITTADINO E DELL’AMBIENTE |
che si è tenuto nella Sede Centrale
del CNR di Roma il 14 maggio 2007. “ La
scelta del DDT e degli esteri fosforici, contro insetti parassiti, fu
compiuta per ragioni belliche, ma è continuata per ragioni economiche.
Si fa guadagnare qualcuno, però con danno di tutti: uomini, animali,
ecosistema. Il metodo è sempre lo stesso: non far sapere, tenere
all’oscuro i cittadini, fingere di agire per l’interesse di
tutti. Così, ha iniziato i lavori il Prof. Bruno Fedi, Primario Emerito, Oncologo, Anatomopatologo, Docente Universitario, raccontando, tra l’altro di una autopsia da lui stesso eseguita su una ragazza quindicenne, deceduta per intossicazione da esterifosforici (sostanze che, come i piretroidi, sono normalmente usate per combattere le zanzare ed altri insetti). “Le statistiche europee mostrano
una crescita costante dei tumori e delle malattie neurodegenerative come
Alzheimer, Parkinson, Sclerosi multipla ecc.,ecc., dei disordini del sistema
riproduttivo, della sterilità, delle patologie del sistema endocrino,
delle allergie, dell’asma e dell’autismo (20 anni fa era autistico
un bambino su 2000, oggi lo è uno su 150). Anche i recenti test
effettuati dal WWF sul sangue umano hanno confermato ciò che era
già una convinzione di tutto il mondo della scienza: l’aumento
di queste patologie è causato in grandissima parte dall’inquinamento
chimico, Per quanto mi riguarda vi è una cosa che più di
ogni altra mi è intollerabile: la grande crescita dei tumori (e
di altre delle malattie gravi citate) nei bambini. Aiutiamo - e in questo settore il percorso
è più facile che in molti altri - la nostra società
sulla strada di un totale rinnovamento, tale che il bene collettivo abbia
preponderanza sul PIL, tale che i valori della giustizia e della solidarietà
riescano a farsi strada ed a prevalere su quelli del mercato. ha riferito la Dott.ssa Fabrizia de Ferrariis Pratesi, Coordinatrice del Comitato scientifico Equivita. “Dalla mia posizione d'osservazione sociale privilegiata in quanto volontario operativo da circa un trentennio e leader di una associazione ambientale pioniera dell'uso di Internet come straordinario mezzo di comunicazione (creando dieci anni fa la prima Newsletter on line diinformazione ambientale, Mailing list e Forum ed un network di siticorrelati con oltre otto mila contatti collaborativi e rappresentativi della Società Civile ...) - ha aggiunto il Dott. Claudio Martinotti Presidente del Gruppo Gevam - ho potuto constatare come siano aumentate
esponenzialmente le persone affette dalla Sindrome della MCS, Sensibilità
Chimica Multipla, che a seconda dei tre gradi di gravità di tale
sindrome, come minimo hanno una ridotta qualità di vita con una
miriade di disturbi parzialmente invalidanti, o addirittura nella forma
più grave non possono più uscire di casa e devono bonificare
completamente la loro abitazione dalla presenza di sostanze chimiche.
E non sono affatto casi isolati, come abbiamo riscontrato dai contatti
pervenutici dai malati stessi. Moltissimi soffrono di questi sintomi ma
non sono consapevoli delle cause che li provocano, fidandosi di diagnosi
mediche approssimative che imputano la responsabilità al solito
stress ed a fantomatici virus, mentre si tratta perlopiù di intossicazioni
chimiche ed intolleranza specifica. Anche l’On. Grazia Francescano, Presidente Onorario dei Verdi Italiani, ha espresso il suo pensiero, considerando il Convegno : “Un evento importante e di estrema attualità. “No, la Chimica può
svolgere un ruolo determinante nella coniugazione della sicurezza dei
cittadini con la protezione da possibili forme infestanti. In particolare
alcuni settori della Nuova Chimica sono fondamentali e meritano un impegno
crescente: la Chimica Verde e la Chimica delle Sostanze Naturali, quest'ultima
storicamente già importante, ma degna di essere rivisitata. ha ribadito il Prof. Luigi Campanella, Presidente eletto della Società di Chimica Italiana. C'è quindi la possibilità che possano essere abbandonati i metodi e i prodotti di sintesi attualmente utilizzati. Ma dal Convegno sono emersi molti altri modi, a basso o nullo impatto sulla salute e sull'ambiente, per affrontare la questione. Il Dott. Marciano Huancahuari, del Laboratorio Lotta Biologica ai Ditteri Culicidi della Provincia di Vercelli, ad esempio, ha compiuto una ricerca per l' Istituto Sperimentale di Cerealicoltura in cui, per contrastare le molte zanzare delle risaie, sono state fatte tornare, con ottimi risultati, le libellule : “La coltivazione del riso in Italia
è realizzata prevalentemente nelle regioni Piemonte e Lombardia,
le quali, grazie alle caratteristiche pedomorfologiche sono adatte alla
coltivazione di questo cereale, e con i loro 213.000 ettari di superficie
risicola, rappresentano il 90% del totale nazionale. Tutti i Relatori sono stati concordi nell’affermare
l’importanza di salvaguardare e ripristinare gli equilibri naturali.
I prodotti chimici sparsi nell’ambiente vanno a colpire proprio
gli antagonisti degli insetti, e quindi i loro predatori naturali (uccelli
- tra i quali le rondini, i rondoni, ecc… - ), anfibi libellule
coccinelle, "I pipistrelli, forse per le loro abitudini
notturne ed il loro elusivo comportamento, o magari per il loro volo apparentemente
scoordinato, non hanno mai riscosso un grande successo tra la gente. Altri
animali di più immediato fascino godono di ben altre fortune. E' il caso
del lupo, che nonostante rappresenti un costo gestionale non certo trascurabile,
è considerato uno dei simboli della conservazione. Eppure i pipistrelli,
che ogni notte d'estate svolgono un silenzioso e instancabile lavoro di
controllo biologico delle popolazioni d'insetti, non meriterebbero un
po' più di attenzione da parte dell'uomo? Ad utilizzare questi mammiferi, ci aveva già
pensato il Consorzio di Bonifica Versilia Massaciuccoli, con il progetto
denominato “Lotta biologica integrata ai ditteri culicidi nel comprensorio
di bonifica mediante l’azione di competitori naturali” Attività svolta Anno 2005: immissione di 10.000 avannotti di tinca
nei canali di bonifica, istallazione di circa 100 bat-box in aree di proprietà
comunale; Osservata la frequentazione delle cassette rifugio
per chirotteri già a fine estate 2005; Dalla natura arrivano anche altri rimedi, tra cui il Neem, l’albero sacro degli Indiani, il più antico insetticida del mondo che, già soltanto dove è piantato, tiene lontani gli insetti. Il Mahatma Gandhi lo amava molto e, come molti maestri dell’India, spesso pregava e meditava all’ombra delle sue fronde ed ogni giorno beveva un infuso delle sue foglie amare. A riferire le incredibili virtù di questa pianta, l’unica di cui non è stato possibile appropriarsi del brevetto, è stato il Dott. Bruno Romano, Membro dell’”Ayurveda International Foundation”, Fondatore e Docente dell’“Ayurveda International Academy” (AIA) : “Il neem
è stato dichiarato dalle Nazioni Unite “Albero del 21 mo
Secolo”. L’olio
di Neem, irrorato nell’ambiente non presenta alcuna caratteristica
di tossicità. Oltre a tenere lontana la zanzara, svolge una azione
benefica sulle piante con le quali viene in contatto. L’olio di
neem infatti ha un’azione antiparassitaria alla quale le piante
rispondono divenendo più rigogliose. L’azione dell’olio
sulle piante non presenta alcun effetto collaterale nocivo in quanto non
sembra avere alcuna azione repellente sugli insetti impollinatori (api
ecc. che vengono invece decimati dagli insetticidi di sintesi), né
le eventuali particelle che si depositano sulla frutta sono in alcun modo
tossiche. L’ olio di Neem può essere usato anche direttamente sulla pelle sia puro che in soluzione acquosa e nebulizzato, senza effetti collaterali, dovunque, anche su piccole o vaste superfici di terreno. Ma ci sono altre piante che con i loro aromi possono aiutarci a tenere lontani gli insetti, come ha riferito la Dott.ssa Miriam Baroni di Zea Centro Studi, Docente all’Università della Tuscia di Viterbo “E’ possibile proteggersi
dagli insetti con i mezzi che la natura ci mette a disposizione rispettando
l’ equilibrio fra salute dell’uomo, difesa dell’ambiente
ed efficacia. Gli oli essenziali infatti non sono dannosi né per
l’uomo né per l’ambiente e rappresentano un’alternativa
all’uso di sostanze di sintesi. Hanno un’azione più
blanda, rispetto ai prodotti di sintesi, ma non presentano tossicità,
vanno solo applicati più frequentemente. Inoltre hanno un’azione
lenitiva e antiedemigena dopo puntura” Ma è anche già possibile sostituire i trattamenti chimici tossici, larvicidi, che le Amministrazioni Pubbliche continuano a praticare nei tombini dei centri urbani, per eliminare le larve o per impedire loro di schiudersi, sia usando l'olio di Neem, sia con un innovativo sistema meccanico antilarvale, ecologico al 100 per 100, realizzato da "SistemAmbiente". La Ricerca, con il Prof. Girolami della Facoltà di Agraria - Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali dell'Università di Padova, è stata illustrata dal Dott. Luca Pulito, dal Dott. Fabio Simonato e dal Dott. Massimiliano Rolle. “A Treviso e a Rimini,
è partita la sperimentazione del MOSQUITO STOPPER, un dispositivo
brevettato per combattere l’infestazione delle zanzare nei centri
abitati. Si tratta di uno speciale apparecchio, munito di zanzariera,
che evita di immettere le attuali soluzioni chimiche o biologiche nei
tombini e nelle caditoie stradali ed è comunque in grado di bloccare
la proliferazione delle zanzare in quei luoghi. Le sperimentazioni, sono state effettuate
nel 2005 nel Camping Marina di Venezia Cavallino e nel 2006 presso il
Comune di Rimini. “La fobia degli insetti è una delle più comuni” hanno precisato, nella loro relazione congiunta “Paure antiche e paure indotte”, lo Psichiatra Prof. Alessadro Meluzzi, Docente di Genetica del comportamento umano all’ Università di Siena, nonché Direttore della Scuola Superiore di Umanizzazione della Medicina Regione Piemonte e la Dott.ssa Rossana Silvia Pecorara, PhD Scienze Cognitive dell’Università di Torino : "E' certo che la nostra civiltà dell'informazione e della comunicazione influenzi il nostro modo di pensare e di comportarci, e spesso può spingere il dibattito su alcuni temi, come la salute pubblica, verso un allarmismo ingiustificato che ha talvolta il sapore di una facile spettacolarizzazione. Il che equivale a fare questa illecita e irritante operazione: ti allarmo, ma non ti dico cosa e come fare per metterti fuori dai guai. Un altro tipo di allarmismo è quello generato dai meccanismi di mercato, per cui occorre vendere sempre maggiori quantitativi di prodotti specifici per combattere il fronte zanzare: repellenti da applicare sulla pelle, ma anche sostanze chimiche (altamente inquinanti, nonché onerose per la comunità) da riversare sui terreni e sulle acque per distruggere le larve." E il Dott. Massimo Formica, Medico - Neurologo dell’Associazione Medici per l' Ambiente (ISDE - ITALIA), ha messo nuovamente l’accento sui meccanismi psicologici in parte responsabili della necessità, frutto del nostro limite, di guardare piuttosto che vedere e dei rischi manipolativi di chi anche a volte inconsciamente persegue finalità egoiche, e ha aggiunto: "Occorre affrontare il problema nella sua totalità e complessità. La problematica uomo ambiente ripropone il rapporto tra la parte ed il tutto. Il fatto peculiare dell'uomo è l'aggancio alla percepita realtà attraverso la costruzione di contesti spazio-temporali limitati. Questa prerogativa si presta alla confusione sistematica tra mappa e territorio determinando cecità psichiche e cognitive che fino a poco tempo fa potevano essere lette come variabilità interpretative. Il fatto anche doloroso è che non si può prescindere dall'ambiente naturale in quanto principio vitale essendo noi stabilmente nella condizione di dipendenza e di fruizione: la nostra creatività è solo una manifestazione di condizioni preesistenti." Argomento, questo, ampliamente descritto nel suo intervento dal Prof. Arch. Alessandro Giorgi, Docente di Tecnologie per l'Igiene ambientale all'Università di Roma "Tor Vergata" - Cattedra di Igiene - Dip.to "Sanità Pubblica" "I concetti di natura e ambiente sono connaturati con l'essere umano e con molte altre specie viventi. Ma lo è anche il concetto di igiene dell'ambiente vissuto. Natura, Ambiente e Igiene sono infatti concetti concreti, molto legati in natura fra di loro, ciò in quanto ognuno di essi si rapporta all'altro per assumere insieme accettabili equilibri di esistenza, quasi a poter così dare differenze valenze di habitat. Equilibri questi che dipendono quasi sempre dai diversi contesti climatici, naturali, territoriali, metropolitani, culturali - e finanche domestici ed individuali - entro i quali si collocano e che vengono "letti" nei fatti, e rapportati alle usanze dei luoghi, prima ancora di venire tradotti in valenze di esistenza pratica. Quando questi equilibri si rompono, per motivi naturali o artificiali-umani, mutano anche le valenze ambientali di quegli stessi luoghi. Ed essendo entrati in crisi i rapporti d'equilibrio fra natura e ambiente, questi mettono in crisi anche i loro rapporti indotti di igiene ambientale: quelli cioè fra ambiente e habitat, fra territorio e città, fra insediamento urbano e igiene abitativa a "misura d'uomo". Ed è questo "squilibrio" - che per natura tende poi a trovare un "nuovo equilibrio", qualunque esso sia - che proprio nelle grandi metropoli ipercostruite trova i suoi punti di massima crisi igienico-abitativa e non solo. E' questo che oggi maggiormente preoccupa la scienza ambientale, sebbene non siano da meno le questioni di più ampia valenza "planetaria". Fra le applicazioni intese a restituire igiene ambientale emerge anzitutto l'urgenza di una conoscenza più obbiettiva e scientifica dell'ambiente e della natura, insieme alla certezza dell'applicazione ovunque delle norme per la sua salvaguardia ed alla necessità del recupero igienico delle zone urbane più critiche e disorganiche. Sul piano più strettamente tecnologico, è necessario tendere a contenere ancorpiù le emissioni di gas-serra, alla graduale riduzione del superfluo produttivo e ad intuire una innovazione tecnologica più adatta e "intelligente", soprattutto più finalizzata e partecipe a questi problemi in gran parte già trattati e sottoscritti nei vari Protocolli internazionali. E, non ultimo, auspicare una ricerca progettuale più motivata e mirata per riequilibrare l'ambiente urbano, in ciò favorendo l'utile connubio tra processi naturali e tecnologie avanzate, solo se queste ultime saranno tese al recupero accelerato della qualità igienica dei contesti abitati, del disagio territoriale e della più ampia e articolata salute ambientale del pianeta." Un altro medico, il Dott. Antonio Abbate, Segr. Nazionale F.I.A.M.O. (Fed. Italiana delle Assoc. e dei Medici Omeopati), Membro del FORUM delle Medicine Non Convenzionali - Ordine dei Medici di Roma e Direttore della Scuola di Omeopatia all' Accademia Omeopatica Sarda di Cagliari, ha detto invece come sia possibile curare l'avvelenamento da insetticidi ed antiparassitari accumulati nel sangue : "Si parla di lumachicidi, insetticidi, antiparassitari, topicidi, eccetera, sostanze chimiche dall'azione fortemente aggressiva nei confronti di tutti gli organismi biologici che ne vengono a contatto. Esse causano quadri gravi di avvelenamento acuto e cronico. I farmaci omeopatici si sono dimostrati efficaci nelle intossicazioni acute e croniche da prodotti chimici, quanto i farmaci convenzionali, ma senza causare effetti collaterali. E' stato scoperto che essi possono curare con grande successo le patologie che si sviluppano nelle cavie di laboratorio avvelenate da arsenico. Le ultradiluizioni omeopatiche hanno mostrato una azione terapeutica efficace quanto quella dei farmaci convenzionali, diminuendo la mortalità e migliorando i parametri biochimici anche nelle cavie di laboratorio affette da grave epatopatia indotta da avvelenamento sperimentale. Malattie da insetticidi, antiparassitari, erbicidi, causate da carbofuran, carbaryl, aldicarb, deltametrin, fenvalerate, parathion, metil-paration, ometoato e metamidofos, stricnina, metaldeide, fosfuro di zinco eccetera, possono trovare un valido aiuto nel trattamento omeopatico individualizzato all'ammalato." Il Dott. Asghar Talbalaghi, Entomologo, Direttore per l'Italia dell'EMCA (European Mosquitos Control Association), ha ribadito come il metodo corretto per affrontare il problema zanzare sia la lotta alle larve : "L'impegno primario delle misure di contrasto dovrebbe evidenziarsi in una corretta gestione del territorio che da origine alle fonti d'infestazione presenti nel raggio d'azione delle specie moleste intorno alle aree che si vogliono difendere. Qualora non sia possibile o non sia completamente realizzabile, si dovrà procedere con gli interventi larvicidi, ovvero occuparsi del "dove le zanzare vengono" ma non del "dove le zanzare vanno". La diminuzione sostanziale delle zanzare in un dato territorio è il risultato di molti interventi di lotta da attuarsi nel corso degli anni." Il Dott Talbalaghi ha anche posto l'accento sull'importanza di una legislazione che regoli l'approccio al problema e altrettanto ha fatto il Dott. Giorgio Vitali, Chimico, Presidente di INFORQUADRI (Federazione Nazionale Quadri Informazione Scientifica e Ricerca) e Portavoce di ANCEA , che ha preso però le parti dei cittadini, denunciando: "Il problema della società contemporanea, specie nel nostro Paese, non è costituito dalla Scienza e dalla tecnologia, che producono anche antidoti e conoscenze, ma dalla possibilità di informare la popolazione sui rischi connessi all' uso non consapevole degli strumenti a disposizione. In particolare nel nostro Paese ci troviamo nella assoluta difficoltà di far filtrare sui Media le informazioni corrette fra le tante altre per lo più false e pubblicitarie. La difficoltà maggiore tuttavia è quella costituita dall' impossibilità di utilizzo della Giustizia. Sempre nel caso del nostro Paese, un' ulteriore grave congiuntura è costituita dalla difficoltà di far attuare le Norme che il Parlamento europeo o la Commissione dell' UE stessa elaborano in rapida sequenza e finalizzate alla tutela dei cittadini". E' seguita una animata Tavola Rotonda,
che ha visto la partecipazione di altri illustri rappresentanti delle
Università italiane, di Enti di Ricerca, di Amministrazioni pubbliche,
di Comitati scientifici, Associazioni di Medici, Ambientalisti e Consumatori
e del pubblico presente, durante la quale hanno trovato conferma i temi
discussi ed è stata sottolineata l'importanza che le decisioni relative
alle metodologie di intervento, vengano prese in seno a Comitati scientifici,
nei quali siano rappresentate le varie specifiche competenze, e non delegate
solo a specialisti dei singoli settori. Il benvenuto iniziale era stato porto ai Convegnisti dal Dott. Angelo Guerrini, Direttore Generale del CNR, dal Dott. Vincenzo Francaviglia Romeo, Direttore di Ricerca del CNR, e dall' Arch. Fulco Pratesi, Presidente del WWF ITALIA. |