GAMBUSIA AFFINIS
La lotta sperimentata come realmente efficace,
senza effetti collaterali e consigliata dagli esperti è quella larvicida
che, eliminando le larve depositate dalle zanzare nelle acque stagnanti,
ne impedisce la riproduzione. Risulta invece quasi inutile l’uso di
nebulizzazioni di insetticidi chimici per gli individui adulti, ormai resistenti
a tali trattamenti. Tra i vari metodi biologici, c’è l’impiego
de’
“LA GAMBUSIA AFFINIS” il “PESCIOLINO
delle ZANZARE”
Estremamente utile e fondamentale per la
distruzione delle larve di zanzara si è dimostrato un pesciolino importato dall’America,
la GAMBUSIA AFFINIS che, a suo tempo, ha aiutato a combattere con successo
la malaria. Si consiglia a chiunque ne abbia la possibilità, di metterlo
in piccoli stagni, vasche o acquari cioè, in spazi circoscritti. Tale
impiego risulterà estremamente efficace per contribuire alla lotta
ad ogni tipo di zanzara (come è stato fatto nel Parco di Ninfa in
provincia di Latina):
Un'estate finalmente libera da zanzare e veleni?
Basta una coppia di Gambusie, pesciolini facilmente
allevabili in poca acqua stagnante.
A Ninfa, la città medioevale in provincia
di Latina, trasformata dai conti Caetani in splendidi giardini, la scorsa
estate, malgrado il caldo equatoriale, hanno potuto dormire con le finestre
aperte e senza zanzariere. Eppure l'Italia era invasa dalle zanzare, anche
da quelle di più recente "importazione" come la zanzara
Tigre, come era dunque possibile che Ninfa ne fosse esclusa? Semplicemente
perché il sovrintendente e curatore del parco, Lauro Marchetti, aveva
immesso nelle acque stagnanti, le Gambusie, piccoli pesci di circa 2, 3 cm.
originari dell'America, già importati in Europa negli anni '20 per
la lotta all'Anofele (della quale hanno contribuito alla distruzione),
voracissimi di larve, soprattutto di zanzara:
“Le notti d'estate, nelle campagne, sono autentiche
poesie con i canti dei grilli, le raganella, gli assioli, i gufi. Ma è sufficiente
che qualcuno si lamenti di aver visto topi o qualche ratto che inizia immediatamente
la derattizzazione con uso di topicidi potentissimi, oppure le zanzare sono
troppe e allora veleni nebulizzati sparsi ovunque. Risultato? La morte dell'ecosistema,
la vita se ne va con tutto il patrimonio della biodiversità e noi
siamo più "poveri" di natura e scontenti.
Grandi predatori e controllori degli insetti parassiti delle piante
sono proprio altri insetti più grandi o poi gli uccelli insettivori.
Spesso abitiamo case in campagna e abbiamo un giardino, o anche in
un bosco e cosa sono questi ambienti senza i canti degli usignoli,
capinere, verzellini, picchi, cardellini, i colori delle farfalle e
i voli delle libellule. Ma poi ci danno fastidio le zanzare e allora
si chiama la ditta specializzata per irrorare di veleni quel territorio
fino ad allora pieno di vita. Muoiono le zanzare, ma certo non tutte
e torneranno vigorose in brevissimo tempo. Ma muoiono gli uccelli e
le altre creature i cui tempi di recupero sono molto più lunghi,
anche di anni, oppure alcuni di loro spariranno per sempre da quel
luogo che pensavamo di amare.
Vale la pena tutto questo accanimento per eliminare un problema, quando
poi se ne creano molti altri dandoci più debolezza verso l'ambiente
e verso noi stessi?
Dove è possibile bisognerebbe creare delle aree con stagni. Sono
i luoghi più ricchi in assoluto di diversità di vita e sono
bellissimi. Tutti dovrebbero averne uno se ci sono le condizioni, per il
meraviglioso effetto estetico e il significato naturalistico. Fioriture di
ninfee, iris acquatici e tantissime altre danno un tono di qualità in
tutti i giardini grandi o piccoli. L'acqua non è necessario che sia
corrente, ma anche stagnate e piccole piantine ossigenanti provvederanno
a mantenerla pulita e trasparente. Ed ecco la trappola per le zanzare. Loro
saranno inevitabilmente attratte da quella opportunità ideale per
la riproduzione e le loro larve hanno modo di svilupparsi. Secondo una nostra
esperienza con l'immissione di un piccolo pesciolino, la Gambusia (cm. 2),
abbiamo ridotto di oltre due terzi l'insetto a condizione che il branco di
pesciolini, ad alta capacità riproduttiva, siano lasciati soli nello
stagno in assenza di altri pesci predatori. E' vero anche che mangiano uova
di anfibi e quindi va usato con un pò di cautela e in ambiente circoscritto.
Va ribadito a difesa degli stagni o laghetti, che un ambiente umido è di
gran lunga più sano e sicuro di tante zone periferiche delle nostre
città dove il degrado ambientale favorisce il pullulare di insetti
molesti e nocivi dove trovano ambiente ideale in pozzanghere del suolo
dissestato, nei tombini, nei sottovasi, nei copertoni d'auto accatastati
esposti alla
pioggia.
Dovremmo guardare a madre natura come
genitrice e come amica e se qualche volta prendiamo qualche schiaffo,
tipo le punture
delle zanzare, non demonizziamola,
ci sono modi e maniere per convivere e continuare a sentire il vero
sapore della vita”.
Lauro Marchetti
Sovrintendente dei Giardini di Ninfa
(uno dei quattro giardini più belli del mondo)
E' importante quindi conoscere e diffondere
il metodo naturale che il dott. Marchetti ha sperimentato a Ninfa, perché i
pesciolini divoratori di larve, possono essere tenuti da chiunque,
in casa, sul terrazzo o in giardino. Non creano problemi di accudimento,
hanno solo
bisogno di contenitori tipo acquari, tinozze, vasche o piccoli bacini
con della terra sul fondo e acqua stagnante dove le zanzare non potranno
fare
a meno di depositare le uova.
Chi ha un giardino potrà interrare un piccolo stagno prefabbricato
oppure scavare il terreno per circa 30, 40 cm, ricoprire quindi la buca con
un foglio di plastica e predisporre sul bordo, sassi, piante o muretti a
secco. Basterà poi aggiungere circa 10 cm di terra sul fondo, qualche
sasso, l’acqua e la “trappola naturale antizanzara”, a
portata di tutti, è pronta.
IL principio è creare un luogo molto appetibile per le zanzare, costringendole
ad andarci a depositare le uova, evitando però che nei pressi ci siano
altri depositi di acqua stagnante, senza Gambusie, fili di rame o qualche
goccia di olio di Neem.
E' fondamentale che
i pesci siano soli, non siano cioè messi insieme ad altre specie che possano predarli e
che nei contenitori ci sia qualche pianta acquatica, che, oltre ad abbellire
l'ambiente,
servirà ad ossigenare l'acqua ed a riparare gli avannotti per evitare
che vengano scambiati per cibo, dagli adulti.
Le Gambusie non depositano uova, ma partoriscono
direttamente molti pesciolini, aumentando così la funzione larvicida.
Sono assai prolifiche, si riproducono almeno 4 - 5 volte per stagione
e basta una coppia adulta per averne molte in una stagione. Si potranno mettere
i
nuovi nati in altri contenitori o regalarli a chi ne ha bisogno.
D’inverno si nascondono nella terra e riappaiono, con i primi caldi,
appena
cominciano a tornare le zanzare.
Ogni Gambusia divora
fino a 150 larve al giorno, perciò, finite le larve, finite le
zanzare!
Le Gambusie si acquistano (per pochi euro) presso
i rivenditori di acquari, i vivaisti ben forniti o gli allevatori e spesso
vengono vendute, con le piante acquatiche, nelle Fiere della Natura o del
Verde.
I contenitori vanno tenuti all'ombra e, seguendo i consigli degli esperti,
questi nuovi amici ci faranno compagnia a lungo aiutando a liberarci dalle
zanzare e dai veleni e permettendoci, con poca fatica, di goderci l'estate,
in casa, in strada, e, come a Ninfa, anche nei nostri giardini.
Sarebbe auspicabile che le Gambusie fossero
immesse nelle vasche cittadine e in stagni appositamente approntati, magari
anche vicino ai cimiteri. Ciò contribuirebbe
a bonificare in gran parte i paesi e le città riportando le zanzare
a un numero fisiologico.
Gli Enti Pubblici (Comuni, Province, Regioni,
Parchi, ecc…) dovrebbero
promuovere l’innocuo e naturale impiego delle Gambusie, sia nei giardini
pubblici che in quelli privati e condominiali e il problema “zanzare” sarebbe
ridotto del 85%, come assicura Lauro Marchetti, il quale asserisce che se
ci fossero grandi stagni con le Gambusie, attorno alle città, non
esisterebbe più il problema.
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LA SCIENZA DELLA NATURA
leggi
LIETO EVENTO ALL'ACQUARIO DELLA LAGUNA DI ORBETELLO
leggi
Per ulteriori notizie sulla GAMBUSIA AFFINIS
e per l’acquisto, ecco qualche indirizzo:
www.etabeta-ninfee.it
www.acquarionline.it
www.ciaopet.com
www.vivaibambu.com
www.ittiofauna.org
ALCUNE FOTO DI GAMBUSIE (cliccare per ingrandire)
ALCUNE FOTO DEI GIARDINI DI NINFA (cliccare per ingrandire)
PESCI CONTRO LE ZANZARE
Lanci - Cnn, 22 Giugno 2006
Dei piccoli pesci d'acqua dolce potrebbero aiutare New Orleans contro le zanzare. La città, a causa dell'uragano Katrina, è piena di piscine abbandonate e di pozze che costituiscono l'habitat ideale per gli insetti. Li stanno allevando gli entomologi del “New Orleans Mosquito and termite control board”, e i primi carichi sono stati già liberati in più di mille piscine.
Il ‘mosquito fish’ è probabilmente il più efficace mezzo di controllo biologico della popolazione delle zanzare. Lungo circa 4 cm, è capace di sopravvivere anche in acque inquinate e con bassi livelli di ossigeno. Il suo cibo preferito sono le larve di zanzare, ma può mangiare anche alghe e persino i suoi stessi piccoli se la popolazione diviene troppo numerosa.
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