LA POLEMICA
In vista della campagna di disinfestazione
contro la zanzara tigre che, di lì a poco, il Comune di Roma avrebbe effettuato,
i Relatori del Convegno “LA CHIMICA e L’UNIVERSO”, del
19 aprile 2006, presso la sede centrale del CNR, a Roma, hanno ritenuto opportuno
comunicare al Sindaco Walter Veltroni le ultime ricerche relative all’impatto
per la salute e l’ambiente dei prodotti chimici normalmente impiegati,
inviando la seguente lettera:
“
Al Sindaco di Roma
On.le Walter Veltroni
e per conoscenza
- all’Assessore delle Politiche Ambientali del Comune di Roma – Dip.to
X
Dott. Dario Esposito
- ai Presidenti dei Municipi della 1°, 2°, 3°, 4°, 5°,
6°, 7°, 8°, 9°, 10°, 11°, 12°, 13°, 14°,
15°, 16°, 17°, 18°, !9° e 20° Circoscrizione di Roma
Caro Sindaco,
ci rivolgiamo a Te, a proposito delle disinfestazioni che il Comune
sta iniziando a far eseguire nella nostra città, per proteggerci
da alcuni insetti - primo fra tutti la zanzara tigre.
Comprendiamo quanto sia impegnativa e complessa la situazione e, rendendoti
atto di una grande sensibilità in favore della qualità della
vita dei cittadini, apprezziamo i tuoi sforzi.
Tuttavia, avendo preso visione dell’Ordinanza “Strategie di
controllo per la zanzara tigre” del 5 aprile 2006, per quanto riguarda
l’irrorazione di insetticidi di sintesi, lungo strade, giardini, parchi
della città e, come hai consigliato, nei condomini privati, ci sembra
opportuno segnalarti che nella bibliografia scientifica ci sono purtroppo
continue evidenze di eventi tossici legati all’uso di disinfestanti
di differente natura.
Queste sostanze chimiche, nate per liberare l’ambiente da parassiti,
provocano la morte di moltissimi organismi fastidiosi per l’uomo, ma
ovviamente la loro capacità selettiva nei confronti di altri organismi
non può essere totale; nella loro azione è poi insito un danno
anche per l’uomo, che può, a lungo andare, essere maggiore di
quello arrecato dalla situazione che si vuole sanare.
Recenti ricerche in campo chimico, biochimico
e medico, hanno dimostrato che questo tipo di sostanze è in grado di inibire alcune attività enzimatiche
alla base sia del corretto funzionamento degli organismi animali (uomo ed
animali domestici compresi) e vegetali con danni alla salute ed impoverimento
di flora e fauna, sia al sistema di difesa di cui l’organismo umano è dotato:
si pensi alla preziosa azione di alcuni enzimi (catalasi, perossidasi, superossidodismutasi)
contro il pericolo di stress ossidativo, considerato origine e concausa di
molte gravi malattie (Alzheimer, Parkinson, Creuzfeld - Jacob, diabete 2,
sclerosi a placche, alcune forme di cancro).
Nel caso della nostra città questo potrebbe anche voler dire un impoverimento
del verde che, di Roma, rappresenta certo uno dei vanti.
Molti disinfestanti, poi, per il carattere di basi di Lewis, interagiscono
con gli acidi di Lewis (i metalli, in particolare pesanti) veicolandoli
all’interno
degli organismi ed accrescendone il grado di pericolosità.
C’è infine da riflettere sull’impressionante aumento
di allergie, specialmente nei soggetti più sensibili e a rischio,
come bambini e anziani e, sul fatto che l’uso indiscriminato di queste
sostanze, le fa da un lato, accumulare nell’ambiente insieme ai prodotti
della loro degradazione chimica, fotochimica e biologica e dall’altro
rende i sistemi da aggredire sempre più adattati e, quindi, resistenti,
come giustamente hai precisato per la zanzara tigre.
E’ ormai noto che questa zanzara di recente importazione, se pur fastidiosa,
attualmente non rappresenta un pericolo mortale mentre l’inquinamento
da insetticidi nebulizzati o sparsi nell’ambiente, non è ancora
stato tenuto nella giusta considerazione, porta conseguenze a breve, medio
e lungo termine e potrebbe, anzi dovrebbe, essere evitato. Sono poi da valutare
le reazioni di tali sostanze con gli altri inquinanti. Sappiamo infatti
che l’effetto di moltissime sostanze mutagene già presenti nell’ambiente,
non si somma, bensì si moltiplica. Tutto ciò dovrebbe essere
sufficiente per non incentivare l’uso e l’abuso dei prodotti
chimici.
Anche perchè qualcosa di diverso si può fare: infatti, nelle
città in cui il problema ha avuto una positiva soluzione alternativa, è stata
privilegiata soprattutto la prevenzione, mediante una efficace rete di monitoraggio
e la lotta larvicida. Agli abitanti è stata richiesta l’indispensabile
collaborazione di evitare qualsiasi ristagno d’acqua, come giustamente
riportato nell’Ordinaza, ma è anche stato consigliato di praticare
la personale “disinfestazione casalinga” usando metodi tradizionali
e soprattutto naturali.
L’uso del chimico, non può più essere considerato la
prassi di routine che, attualmente, al primo “pizzico” di zanzara è di
norma praticare.
A tale proposito, affinché Tu possa avere altri pareri sull’argomento,
alleghiamo alla presente il documento redatto dai relatori dello specifico
convegno: “ZANZARE - DISINFESTAZIONI – INFORMAZIONE” tenutosi
al Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma il 16 maggio 2005, con i risultati
delle ricerche relative alle metodologie meno invasive e più efficaci.
Per la salute di noi tutti, siamo certi che queste parole, troveranno in
Te ascolto e accoglienza, ed abbiamo fiducia che, con l’autorità della
Tua carica, potrai e saprai intervenire prima che le problematiche e i disagi,
legati al continuo spargimento nell’ambiente di sostanze chimiche tossiche, si
aggravino al punto da non poter più tornare indietro.
Ti ringraziamo per l’attenzione e Ti salutiamo affettuosamente.”
Lettera sottoscritta da:
Luigi Campanella, Angelo Guarino, Giovanni
De Maria, Bruno Fedi, Giulio Tarro, Vittorio Marchi, Vincenzo Francaviglia,
Carlo Consiglio, Fabrizia
Pratesi, Paolo Carnevali, Giorgio Vitali, Guido Donati, Simona Capogna,
Anacleto Busà, Roberto Ruggeri.
Prof. Luigi Campanella
Professore Ordinario di Chimica Analitica – Università La Sapienza
- Roma
Docente di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali
Prof. Angelo Guarino
Chimico Nucleare - CNR
Prof. Giovanni De Maria
Professore Ordinario di Chimica Fisica - Università La Sapienza -
Roma
Prof. Bruno Fedi
Cancerologo - Urologo
Primario Emerito anatomopatologo - Docente universitario
Prof. Giulio Tarro
Primario Ospedale Cotugno - Napoli
Docente di Virologia – Università Federico II – Napoli
Prof. Vittorio Marchi
Docente di Fisica e Ricercatore
Dott. Vincenzo Francaviglia
Direttore di Ricerca – CNR - ITABC
prof. Carlo Consiglio
Entomologo - Zoologo - LAC
Dott.ssa Fabrizia Pratesi
Coordinatrice “Comitato Scientifico Equivita”
Dott. Paolo Carnevali
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali - Commissione irrigua
ed idropotabile
Dott. Giorgio Vitali
Chimico – Presidente “Federazione Nazionale Quadri Informazione
Scientifica e Ricerca”
Dott. Guido Donati
Dermatologo - Direttore Responsabile “Scienza on line”
Dott.ssa Simona Capogna
Responsabile Biosicurezza “VAS”
Dott. Anacleto Busà
Chimico – Coordinatore Ass. “Ambiente e/é Vita”
Arch. Roberto Ruggeri
Ricercatore - CNR-ITABC
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Il 25 maggio 2006, il WWF Lazio e il Comitato
Scientifico EQUIVITA, hanno indetto una Conferenza Stampa per portare la
suddetta lettera
a conoscenza dell’opinione pubblica:
Comunicato - Invito :
Giovedì 25 maggio ore 11:30
presso il
WWF Italia via Po 25c, Roma
Conferenza stampa
Quali le vere minacce per la salute e l’ambiente:
le zanzare o i veleni per ucciderle?
Per tentare di eliminare le zanzare è ormai consuetudine irrorare,
sia in città che nelle aree aperte, grandi quantità di insetticidi
di sintesi.
Ciò crea un nuovo e pericoloso inquinamento che ancora non è stato
considerato e che compromette
• la salute di tutti gli esseri viventi (uomo e animali domestici
compresi)
•
l’ambiente e la biodiversità
Numerose personalità del mondo della scienza e della cultura, lo
hanno sottolineato nel convegno “La chimica e l’Universo”,
tenutosi al CNR di Roma il 19 aprile scorso, inviandone comunicazione, tramite
lettera, al sindaco Veltroni.
Il Comitato Scientifico EQUIVITA e il WWF-Lazio intendono rendere nota
ai cittadini la suddetta lettera affinché gli interventi del Comune
di Roma, finalizzati a proteggerci dalla zanzara tigre, vengano effettuati
in modo da non creare ulteriore danno alla nostra salute ed all’ambiente.
Per fare chiarezza sulle problematiche create dalle disinfestazioni
e suggerire soluzioni alternative
Interverranno:
il prof. Luigi Campanella Professore Ordinario di Chimica Analitica
all’ Università La Sapienza di Roma
Docente di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali
il prof. Gianni Tamino Docente di Biologia all’Università di Padova
il dott. Lauro Marchetti Direttore dell’Oasi di Ninfa
il dott. Anacleto Busà Coordinatore scientifico di “Ambiente e/è Vita”
Per una sintesi conclusiva, i rappresentanti delle due Associazioni che
promuovono l’iniziativa:
per il WWF Lazio, il Presidente Raniero Maggini
per il Comitato Scientifico EQUIVITA, la Coordinatrice Fabrizia de Ferrariis
Pratesi
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La notizia, a cui i media hanno subito dato
larga diffusione, è uscita unita alla immediata replica dello zoologo
comunale Bruno Cignini. Ecco un esempio :
da “LA REPUBBLICA” del 26 maggio 2006 ( ROMA – CRONACA
):
Polemica con il Comune: “A rischio la salute”
Zanzara tigre e il WWF
“ Attenti ai pesticidi”
Il wwf Lazio e il Comitato Scientifico Equivita mettono in guardia il Comune
sui metodi per debellare la zanzara tigre: “E’ consuetudine irrorare
grandi quantità di insetticidi di sintesi – spiega Gianni Tamino,
docente di Biologia all’Università di Padova – che creano
nuovo inquinamento e compromettono la salute di cittadini, animali e piante”.
Tra le alternative, la Gambusia Affinis che può mangiare fino a 150
larve al giorno, e un bacillo, il thuringensis israeliensis. “Chiediamo
al Comune di cambiare rotta – dice Ruggero Maggini, presidente del
WWF Lazio – per evitare che, per risolvere un problema, se ne crei
uno più grande”. Risposta dello zoologo del Campidoglio Bruno
Cignini: “La campagna contro la zanzara tigre a base di TEMEPHOS, attivata
da 9 anni, non solo è la migliore strategia per debellare questo insetto,
ma è anche il sistema più naturale che non inquina e non intossica
altri animali o l’uomo. Le esternazioni del WWF – continua Cignini – rischiano
di creare allarmismi ingiustificati.”
A non farsi attendere, è la voce di uno dei
più insigni e stimati Chimici italiani il prof. Luigi Campanella,
il primo firmatario della lettera a Walter Weltroni, che, stavolta, in una
lettera personale al Sindaco di Roma, si leva a precisare, in modo scientifico,
cosa è il TEMEPHOS e cosa comporta il suo impiego:
Prof. Luigi Campanella,
Presidente Divisione Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali
Della Società Chimica Italiana.
Ordinario di Chimica dell’Ambiente - Univ. “La Sapienza” ROMA
Al Sindaco di Roma
on.le Walter Veltroni
e p.c. Organi di Stampa
Caro Sindaco,
consentimi di ritornare a parlarti della Conferenza stampa del WWF
Lazio e del Comitato Scientifico EQUIVITA dedicata alla campagna di disinfestazione
avviata dal Comune di Roma contro la zanzara tigre, durante la quale sono
emersi i pericoli derivanti per ambiente e salute dalle sostanze chimiche
e da una strategia che danneggia altre specie, tra cui gli stessi predatori
della zanzara.
Ho saputo e letto che gli uffici del Comune si sono risentiti per quanto
emerso in quella Conferenza a cui ho partecipato (sia pure telefonicamente)
nella convinzione di contribuire ed aiutare, in favore dei cittadini, soprattutto
dei più esposti, chi governa la nostra città.
Con la Conferenza stampa non si è inteso assolutamente mettere in
discussione la professionalità dei responsabili comunali né la
loro capacità di eseguire la disinfestazione nel modo migliore possibile
tenuto conto degli strumenti a disposizione. Si intendeva invece discutere
sulla scelta adottata nella convinzione che non sia la più idonea.
Il prodotto che ho saputo dalla stampa viene utilizzato è un larvicida
organo fosforico capace di interagire con alcuni sistemi enzimatici del nostro
organismo in particolare proprio del nostro sistema nervoso, provocando inoltre
febbri emorragiche, allergie, encefaliti. È vero che la sua tossicità non è elevatissima
(LD50 su ratti compreso fra 9000 e 13000 mg/kg), ma è anche vero che
il possibile accumulo e le ridotte capacità di difesa dei cittadini
più esposti (vecchi, bambini, malati) possono rendere tale tossicità già sufficiente
a produrre dei danni. Inoltre a seconda dei modi di somministrazione bisogna
tenere conto anche dell'offesa arrecata all'ecosistema ed al verde della
città da prodotti che ne possono intaccare le capacità riproduttive.
Ove si voglia percorrere la strada dei larvicidi ne possono essere utilizzati
di meno pericolosi, ad esempio di tipo biologico. Alternativamente esistono
anche i regolatori di crescita che inibiscono il passaggio da larva ad insetto
ed altri sistemi che emergono dalla ricerca scientifica più recente
(microonde). Le nebulizzazioni aumentano la superficie attiva di interazione
e facilitano la forma più pericolosa di assorbimento, quella per
Inalazione.
Nella conferenza si è voluto anche evidenziare la possibilità,
per ridurre al massimo o del tutto l'impiego degli insetticidi di sintesi,
di ricorrere ad una incisiva fase educativa dei cittadini, visto che alcuni
semplici accorgimenti possono ridurre moltissimo la presenza di questo fastidioso
e, in qualche caso, pericoloso insetto (eliminazione di acqua stagnante,
20g/l di rame nei sottovasi, sterpaglia rasata a zero).
Un'altra cosa mi preme sottolineare ancora:
l'iniziativa del WWF e del Comitato EQUIVITA è stata condotta su una
base strettamente e rigorosamente scientifica. I movimenti e le associazioni
ambientaliste, a cui peraltro mi sento legato da comunanza di idee e di aspirazioni,
e in questo caso WWF ed EQUIVITA, hanno soltanto veicolato l'importante messaggio
che alcuni colleghi ed io che, mi fa piacere ricordarlo, sono l'unico professore
Ordinario di Chimica dell'Ambiente e dei Beni Culturali delle Università laziali,
abbiamo voluto inviare nello convinzione che sia un nostro dovere contribuire
alla salute ed alla sicurezza del cittadino e dell'ambiente in cui viviamo.
Luigi Campanella
30/5/06 Roma
La notizia è immediatamente riportata
dalla stampa, ancora con la replica di Bruno Cignini, che ribadisce:
da “LA REPUBBLICA” del 7 giugno 2006
( ROMA – CRONACA ):
- “ Basta con gli allarmismi ingiustificati
che derivano da una totale ignoranza di chi si ostina a criticare
senza informarsi. ”
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da www.ilgiornale.it
- “La nostra è una strategia vincente e del tutto innocua.
E’ stata messa a punto dall’Istituto Superiore di Sanità dell’Università La
Sapienza presieduto dal prof. Romi, che in materia rappresenta la massima
autorità nazionale. La SANAMA (l’Azienda Comunale Romana che
effettua le disinfestazioni) interviene su 128.500 ettari di territorio trattando
i tombini dove si depositano le larve. I pericoli di contatto con l’uomo,
com’è facilmente intuibile, risultano dunque nulli. Solamente
quando si verificano gravi casi d’infestazione interveniamo con gli
atomizzatori. Ma anche qui il prodotto perde di efficacia in poche ore”
Fin qui la cronaca. Cosa succederà adesso? Per affrontare la “famigerata” zanzara
tigre, la scienza sta rivelando due volti diversi. Come si comporterà il
Sindaco Veltroni?
Intanto a Roma i privati cittadini, sollecitati dall’Ordinanza del
5 aprile 2006, ad irrorare, stanno facendo spargere dalla SANAMA tonnellate
di prodotti chimici sui condomini e gli spazi verdi della capitale.
A chi ha chiesto, telefonando “Ma che prodotti usate?” è stato
risposto in modo veloce quasi stizzito “Sono innocui. Sono piretroidi!”
Agli addetti alle disinfestazioni vengono fatte le analisi ogni 3 mesi.
Con il larvicida TEMEPHOS vengono trattati 700mila tombini.
La campagna per sconfiggere la zanzara per eccellenza costa, al Campidoglio,
ottocentomila euro.
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Con un articolo sul CORRIERE DELLA SERA del
25 giugno 2006, anche il Presidente del WWF ITALIA, Fulco Pratesi, ribadisce
la pericolosità dei metodi
chimici usati dal Comune di Roma (e da molti altri Comuni italiani)
per combattere le zanzare:
ZANZARA TIGRE, ATTENZIONE AGLI INSETTICIDI
QUELLI CHIMICI POSSONO CREARE PROBLEMI NON FACILMENTE VERIFICABILI
ALLA SALUTE UMANA
Articolo
di Fulco Pratesi dal Corriere della Sera del 25 Giugno 2006 (PDF, 170
Kb)
A tale articolo, naturalmente, non si fa attendere la replica di Bruno Cignini
che taccia di ignoranza anche Pratesi:
Da il “CORRIERE DELLA SERA” del 5 luglio 2006 (LA CITTA’ NE
PARLA di Maria Latella):
ZANZARA TIGRE
RISPONDE IL COMUNE
“In riferimento all’articolo di Fulco Pratesi, comparso il 25
giugno scorso, sulla campagna di controllo della Zanzara tigre attuata dal
Comune, ritengo sia doveroso fare alcune precisazioni, in quanto penso che
alla base di quanto riportato da Pratesi ci sia una conoscenza sbagliata
di come vengono condotti gli interventi da parte nostra. Il Comune infatti,
nel massimo rispetto dell’ambiente cittadino e della sua biodiversità,
nonché a tutela della salute dei cittadini, per combattere la Zanzara
tigre non usa sostanze tossiche o pericolose (di natura organofosforica o
quant’altro). Il prodotto usato è a base di di Bacillus Thuringiensis,
una sostanza biologica che svolge un’attività specifica contro
le larve di zanzara ed è assolutamente innocua per l’uomo e
per gli altri animali. Questo prodotto, tra l’altro non viene sparso
nell’ambiente, ma spruzzato unicamente all’interno dei tombini
e delle caditoie stradali, quindi in maniera assolutamente mirata e controllata.
Si coglie comunque l’occasione per associarsi a quanto suggerito da
Pratesi, invitando tutti a non usare contro le zanzare prodotti insetticidi
(anche se a base di piretro) che, oltre che ad essere dannosi per la salute
umana, vanno anche a colpire l’entomofauna cittadina a scapito della
biodiversità urbana e dei numerosi animali insettivori che ancora
popolano la nostra metropoli. Più efficaci e assolutamente compatibili
sono invece alcuni pesci larvivori, quali la Gambusia e i comuni pesci
rossi, che possono essere introdotti con successo in fontane e vasche dei
nostri
condomini e delle nostre ville storiche”
Bruno Cignini
Zoologo e Direttore
dell’Ufficio Tutela Biodiversità
del Comune di Roma
Il Direttore Cignini sta riconoscendo che gli insetticidi sono tossici per
tutti gli esseri viventi e sconsiglia la popolazione ad impiegarli.
Perché però, in un primo momento, aveva dichiarato che il Comune
di Roma usa le sostanze chimiche?
Che la presa di posizione dei Relatori del Convegno “LA CHIMICA e L’UNIVERSO”,
del 19 aprile 2006, al CNR, con la lettera al Sindaco Veltroni, stia
cominciando a dare frutti?
Intanto, Fulco Pratesi, non accetta di essere considerato disinformato
e ribadisce:
Da il “CORRIERE DELLA SERA” dell’ 8 luglio 2006 (LA CITTA’ NE
PARLA di Maria Latella):
ZANZARA TIGRE
INSETTICIDI TOSSICI
“Mi dispiace dover contraddire Bruno Cignini, grande amico degli animali
e profondo conoscitore della fauna urbana. Però a riguardo degli insetticidi
usati nella lotta alla zanzara tigre non è esatto sostenere che il
Comune non usa sostanze tossiche o pericolose (di natura organofosforica
o quant’altro). Lui stesso ammette, infatti in una sua dichiarazione
del 25 maggio scorso, in risposta alle preoccupazioni espresse dagli ambientalisti,
che” la campagna contro la zanzara tigre a base di Temephos, attivata
da 9 anni, non solo è la migliore strategia per debellare questo insetto,
ma è anche il sistema più naturale che non inquina e non intossica
altri animali o l’uomo.” Il Temephos è un insetticida
organofosforico che, sia pure a bassa tossicità colpisce – come
ho scritto – il sistema nervoso umano, è dannoso per gli uccelli
e altamente tossico per le api. Tutto qui.”
Ma è veramente tutto qui? Non crediamo………
La questione si fa sempre più interessante, soprattutto per la nostra
salute……..
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Gli altri anni, da maggio
in poi, gli organi di stampa della capitale, non facevano che reclamizzare
gli interventi
di disinfestazione pubblica che
venivano effettuati, per il bene dei cittadini, in tutte le Circoscrizioni.
Quest’anno, fino ad ora, SILENZIO!
LE IRRORAZIONI AERE DI PRODOTTI CHIMICI, AD OPERA DEL COMUNE DI ROMA,
NON HANNO AVUTO LUOGO.
La SANAMA, la ditta del Comune, sta effettuando gli interventi esclusivamente
nei singoli condomini, su richiesta dei privati.
Ma, intanto, oltre agli scienziati, cominciano ad occuparsi della questione
e a scendere in campo, anche i Comitati Scientifici e le Associazioni Nazionali
che ricordano le evidenze scientifiche negative delle disinfestazioni chimiche.
Il 16 giugno 2006, sono stati in 8 a firmare la lettera con la proposta
al sindaco Veltroni, sempre molto sensibile al benessere dei suoi amministrati,
di organizzare un Gruppo di lavoro ad hoc che protegga veramente i
cittadini e che preveda, in tempi molto rapidi, una serie di interventi
il più possibile
atossici, finalizzati alla prevenzione ed alla tutela nei confronti
della zanzara tigre:
Al Sindaco di Roma
On.le Walter Veltroni
Roma, 16 giugno 2006
Caro Sindaco,
desideriamo riprendere il discorso relativo al programma comunale di disinfestazione
contro la zanzara tigre, in relazione al quale, come ricorderai, alcune delle
scriventi Associazioni hanno organizzato una conferenza stampa. In essa le
Associazioni hanno portato a pubblica conoscenza la lettera che 15 personalità del
mondo della scienza, relatori del convegno “La Chimica e l’Universo” del
19 aprile 2006 al CNR di Roma, Ti avevano inviato per informarTi delle continue
evidenze scientifiche di eventi tossici legati all’uso di disinfestanti
di differente natura..
Recenti ricerche in campo chimico, biochimico e medico hanno infatti dimostrato
che questo tipo di sostanze è in grado di inibire alcune attività enzimatiche
alla base sia del corretto funzionamento degli organismi animali (uomo ed
animali domestici compresi) e vegetali, con danni alla salute ed impoverimento
di flora e fauna, sia del sistema di difesa di cui l’organismo umano è dotato,
ad esempio contro il temuto stress ossidativo.
Va anche detto che dopo tali trattamenti si sviluppa negli insetti
una capacità di “resistenza” che li rende sempre meno
sensibili all’azione disinfestante e quindi sempre più difficilmente
eliminabili. Inoltre, il nuovo tipo di inquinamento ambientale che queste
sostanze inducono non è stato ancora abbastanza studiato e, poiché non
se ne conoscono in modo completo gli effetti, riteniamo dovrebbe essere evitato.
Alle risposte pubbliche e tranquillizzanti del dott. Cignini sull’operato
del Comune ma non certo dei privati, comunque autorizzati dall’Ordinanza
ad irrorare, era quindi seguita la replica del prof. Luigi Campanella, Ordinario
di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali e Docente di Chimica
Analitica nell’Università di Roma La Sapienza.
Ti immaginiamo, e d’altra parte i giornali ce lo confermano, impegnatissimo.
Non vogliamo quindi attribuire alcun significato negativo al fatto che fino
a questo momento non abbiamo avuto il piacere di ricevere un Tuo personale
riscontro. Ma dato che si tratta di una scelta tanto importante per la salute
dei cittadini e dell’ambiente, vorremmo dare il nostro apporto, proponendo
alla Tua attenzione la possibilità di organizzare un Gruppo di lavoro
ad hoc che, partendo dall’esigenza di proteggere i nostri concittadini,
preveda, in tempi molto rapidi, una serie di interventi il più possibile
atossici, finalizzati alla prevenzione ed alla tutela nei confronti della
zanzara tigre, insetto che, in alcune situazioni può determinare danni
e fastidi.
Le risultanze scientifiche acquisite sulla questione che stiamo dibattendo
sono numerose ed in buona parte affidabili. Chi studia e conduce ricerche
su queste problematiche è in grado di valutarle, confrontarle e sulla
base scientifica proporre atti operativi.
Ci permettiamo pertanto di suggerirTi che nella costituzione del Gruppo
di lavoro si tenga conto di queste competenze.
Restando in attesa di una Tua risposta e, come speriamo, di un Tuo accoglimento
della nostra proposta, ti confermiamo la nostra completa disponibilità e
Ti salutiamo cordialmente.
WWF- Lazio
Comitato Scientifico EQUIVITA
Ambiente e/è Vita
Antidote-Europe
VAS
LAC
Uni-Lazio
Animalisti Italiani
Un comunicato del 23 luglio 2006 ha segnalato che in Europa si sta
sviluppando una nuova consapevolezza che conferma pienamente le preoccupazioni
degli scienziati italiani:
“L’Unione Europea propone regole più severe
sui pesticidi”
Cosa succederà a Roma?
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E’ successo!
Dopo un telegramma, ancora senza risposta, con il quale EQUIVITA
e WWF Lazio avevano sollecitato l’incontro con il Sindaco Veltroni, la situazione è stata
risolta telefonando all’Assessore all’Ambiente dr. Dario Esposito
con il quale, finalmente, il 4 agosto, è avvenuto il tanto agognato
incontro, del quale riportiamo il Comunicato Stampa:
COMUNICATO 5/08/06
UN’INTESA IMPORTANTE PER LA TUTELA DELLA NOSTRA SALUTE
Il Comitato Scientifico EQUIVITA ed il WWF Lazio, in rappresentanza
degli altri Comitati scientifici e delle Associazioni che avevano sottoscritto
l’appello al Sindaco di Roma Walter Veltroni per un maggiore controllo
sulle irrorazioni chimiche contro la zanzara Tigre, danno notizia, con
soddisfazione, dell’incontro avvenuto ieri all’Assessorato
all’Ambiente del Comune di Roma, con l’Assessore dott. Dario
Esposito e il dott. Bruno Cignini, direttore dell’Ufficio Tutela
Ambiente.
Al Comune era stata sollecitata la costituzione di un Gruppo di lavoro
ad hoc che considerasse le continue evidenze scientifiche di eventi
tossici legati all’uso di disinfestanti di differente natura,
iniziando con l’esame delle sostanze comunemente impiegate nella
lotta alla zanzara tigre.
Nel corso della riunione sono stati perciò a lungo dibattuti
i problemi derivanti dalle disinfestazioni chimiche, insieme al Prof.
Luigi Campanella, Ordinario di chimica alla Prima Università di
Roma, convocato dalle Associazioni, al dott. Romi, Ricercatore dell’Istituto
Superiore di Sanità, convocato dal Comune di Roma, al dott.
Scirocchi, Consulente per il Comune ed al Presidente del WWF-ITALIA,
Fulco Pratesi. Era anche presente il dr. Vincenzo Francaviglia, Direttore
di Ricerca del CNR e sono intervenuti i Tecnici della SANAMA.
Hanno esposto i fatti Fabrizia Pratesi de Ferrariis, Coordinatrice
del Comitato Scientifico EQUIVITA e Raniero Maggini, Presidente del
WWF Lazio. Sono state ampiamente citate le statistiche riguardanti
la continua crescita dei tumori, delle malattie autoimmuni, delle malattie
degenerative, della sterilità maschile, dell’asma nei
bambini, delle allergie, ecc. ecc., tutte riconducibili, secondo il
parere unanime del mondo scientifico, all’introduzione incontrollata
nell’ambiente di sostanze chimiche.
Il dott. Cignini ha spiegato come vi sia ampia documentazione sull’impegno
del Comune nell’adottare sistemi sostenibili e sicuri per la
salute umana, come venga adottata solo la lotta larvicida, e non quella
contro le zanzare adulte, con irrorazioni. Ma ha anche spiegato che
il Comune non ha alcun controllo sulle ditte private. Queste sono autorizzate
ad irrorare a piacimento usando tutte le sostanze in commercio, che,
come ha spiegato il prof. Campanella, a secondo delle modalità e
dei quantitativi d’impiego, possono risultare molto nocive. La
stessa SANAMA, ditta del Comune, effettua irrorazioni anche per i privati
senza essere, in questo caso, sottoposta ad alcuna regola.
I rappresentanti dell’Amministrazione Comunale hanno condiviso
la preoccupazione del prof. Campanella, dei Comitati scientifici e
delle Associazioni, causata da questo stato di cose, e riconosciuto
che l’inquinamento provocato dalle sostanze chimiche usate nelle
disinfestazioni dovrebbe essere valutato e tenuto sotto controllo,
alla pari dell’inquinamento atmosferico (dove, per esempio, il
Comune interviene con la legge antismog e con il divieto di fumo).
I partecipanti alla riunione hanno deciso all’unanimità di
accogliere al più presto la proposta del Prof. Campanella di
costituire un Gruppo di lavoro, composto da scienziati e da rappresentanti
di Comitati e Associazioni, che avrà il compito di:
1) Effettuare la rilevazione delle suddette sostanze immesse nell’ambiente
con le disinfestazioni
2) Valutare l’impatto delle disinfestazioni attualmente in uso
e la sinergia che queste hanno con gli inquinanti già presenti.
(Se dovessero essere fatti test di tossicità saranno esclusi
quelli su animali, che ormai vengono considerati fallaci, e che hanno
più volte messo a rischio la salute umana).
3) Supportare il Comune nell’impegno di contrastare tutto ciò che è nocivo
e di emanare direttive o ordinanze aggiornate.
4) Elaborare proposte di metodi da attuare in futuro che non rechino
danno alla salute ed all’ambiente.
5) Informare il cittadino su questi metodi non nocivi e sulla priorità da
dare alla tutela della salute, rispetto alla lotta alla zanzara Tigre,
che, data l’attuale innocuità dell’insetto, può essere
effettuata anche in modo tradizionale e con maggiore tolleranza.
6) Informare in modo dettagliato la cittadinanza anche sulle problematiche
che le disinfestazioni chimiche, attualmente così “di
moda”, possono causare all’Ambiente in generale e a tutti
gli organismi viventi: persone, animali e piante.
7) Contribuire a promulgare una legge nazionale, e poi europea, che
si integri con il regolamento REACH per proteggere tutti noi e specialmente
i bambini, che sono i più indifesi ed i cui tumori sono in costante
crescita, dagli effetti tossici delle sostanze chimiche di sintesi.
Nel corso della riunione è stata fatta presente anche la necessità di
tutelare chi non voglia subire irrorazioni o altri interventi chimici nel proprio
habitat e di salvaguardare i predatori naturali delle zanzare (pesci, anfibi,
libellule, pipistrelli, rondini, ecc,) che le irrorazioni chimiche condannano
a morte.
Con soddisfazione, il Comitato Scientifico EQUIVITA, il WWF Lazio, Ambiente
e/è Vita, VAS, Antidote-Europe, la LAC, Uni-Lazio e gli Animalisti Italiani,
a nome degli Scienziati e dei molti altri Comitati e Associazioni che tutelano
il benessere dei cittadini e dell’Ambiente, hanno potuto rilevare che
l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma ha dimostrato grande
disponibilità a risolvere le problematiche sollevate, privilegiando
la salute dei cittadini ai grandi interessi economici che, come è noto,
influenzano queste pratiche.
Pare quindi che al Comune di Roma qualcosa
si stia muovendo, affinché l’argomento “disinfestazioni” venga
affrontato in modo più completo e, magari, innovativo. La disponibilità del
Comune, c’è. Gli eminenti Scienziati che possono consigliare,
ci sono. I Comitati e le Associazioni sono ormai scesi in campo, decisi a
tutelare i cittadini e l’Ambiente. Aspettiamo con fiducia la formazione
di questo nuovo Gruppo di lavoro e speriamo che avvenga a breve termine
e che dalle parole si passi veramente ai fatti.
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14 Marzo 2007
Cosa è avvenuto del previsto
Gruppo di Lavoro composto da scienziati e da rappresentanti di
Comitati e Associazioni per valutare e tenere sotto controllo l’inquinamento
provocato dalle sostanze chimiche usate nelle disinfestazioni (leggi)
del quale
il Comune avrebbe dovuto dare notizia? I firmatari delle lettere
al Sindaco Veltroni, tra cui il prof. Luigi Campanella, eletto nel frattempo
Presidente
della Società Chimica Italiana, malgrado gli accordi, non ne hanno più saputo
niente e stanno ancora aspettando.
Perché questo silenzio? Cosa è successo? Ne abbiamo parlato direttamente con il prof. Campanella, ed ora abbiamo le idee ancora più chiare sull’uso
degli insetticidi chimici:
D - Prof. Campanella, i Responsabili dell’Istituto Superiore di Sanità che hanno consigliato il Temephos al Comune di Roma, La hanno interpellata?
R – No, assolutamente no, non sono mai stato contattato per il Temephos.
La prima volta che ho conosciuto queste persone è stato nel corso della riunione al Comune di Roma, all’Assessorato all’Ambiente, nell’estate scorsa, alla quale doveva seguire possibilmente, una verifica anche scientifica di quelli che erano i risultati sul Temephos. Ho dato la mia disponibilità per iscritto, ad entrambi. Mi hanno risposto molto cortesemente dicendo che mi ringraziavano e che erano molto interessati a questa collaborazione, ma poi, di fatto, non si è concretizzato nulla. A seguito dell’incontro citato, mi avevano detto di aver interesse a parlare con me, allora ho preso la palla al balzo, perché mi sembrava importante. Era uno di quei rapporti ai quali credevo che la società civile si dovesse rifare, cioè al collegamento con la scienza per avere delle informazioni sulle quali assumere delle indicazioni e delle scelte. In effetti ho dato questa disponibilità e ho trovato una grande familiarità, una grande amicizia, se non altro apparente, nelle due persone dell’Istituto Superiore di Sanità, che avevo contattato, però poi, di fatto, quando ho detto: “Incontriamoci per discutere di questi prodotti. Vediamo se forse non debbano essere sottoposti ad ulteriori metodi di analisi e controllo prima di affermarne l’assoluta innocuità o comunque il basso livello di tossicità…” di fatto, questa proposta è caduta nel vuoto.
D - Queste persone hanno il ruolo per poter consigliare prodotti chimici
che possono influire sia sull ’Ambiente che sulla salute delle persone?
R – Credo che nessuno di noi abbia la verità in tasca quindi, come io non me la sentirei di dire che questo o quel prodotto sono da consigliare, rispetto ad altri, soltanto sulla base delle mie informazioni, credo che nessuno sia nella condizione di fare altrettanto, a meno che non ci sia un’integrazione tra le competenze. Ed è proprio quello per cui mi batto e per il quale, in fondo, quando siamo andati al Comune di Roma, abbiamo sostenuto l’ipotesi di un Comitato scientifico o qualcosa del genere, che dovesse presiedere anche alla scelta dei prodotti.
D – Da quanto dicono i medici e dalle lettere, pare che siano numerosissime le persone che hanno dei problemi dopo le irrorazioni di queste sostanze.
R – Anche a me sono arrivate parecchie lettere nelle quali mi veniva chiesto consiglio. Ho cercato, per quanto possibile di darlo, ma questo dimostra che, evidentemente, anche le affermazioni di assoluta innocuità sono da prendere con le pinze, perché alcune persone possono essere più sensibili a certi prodotti rispetto ad altre. Infatti i meccanismi di difesa di ciascuno di noi sono diversi, per cui è chiaro che non possiamo garantire che un prodotto sia assolutamente innocuo a qualunque sistema biologico venga applicato, a meno che non si tratti di acqua da bere o di una sostanza o una matrice sicuramente garantita. Ma quando vengono impiegate matrici nuove, come può essere un composto utilizzato per la disinfestazione, tra le altre cose, non testato, credo che il risultato complessivo su questo prodotto non possa che venire da una serie di informazioni che debbono riguardare: la struttura chimica, la possibilità di interazione su sistemi enzimatici, la possibilità di accumulo, la biodegradabilità, il tempo di assimilazione e il tempo di permanenza. Tutte informazioni che non possono derivare da una sola competenza, ma solo da un insieme di molte competenze: l’Entomologo, il Chimico, il Biologo, il medico stesso.
D – Ci risulta che le dichiarazioni di alcuni Esperti sulla pericolosità degli insetticidi che ormai è di moda irrorare dappertutto per combattere la zanzara tigre, sono state censurate da molti media. In televisione sono state tagliare e il messaggio non è venuto fuori. Perché, secondo lei?
R - Mah, ci potrà essere sicuramente una strumentalizzazione da parte di chi gestisce questi servizi e che quindi, in qualche misura, influenza i media. Che questa influenza ci sia emerge da tante altre cose, perché non tutte le notizie che conosciamo poi le ritroviamo sulla stampa, se non altro con eguale risalto, quindi un fatto di strumentalizzazione c’è sicuramente. C’è poi la tendenza a vedere con sospetto le posizioni un po’ “ambientalistiche”, nel senso negativo della parola, vedendo in esse più che altro un tentativo di esacerbare certe scelte in funzione soltanto di una protezione ambientale. E c’è anche, diciamocelo, francamente, molte volte, una certa ignoranza da parte di chi scrive e, d’altra parte, un giornalista è un giornalista, un chimico è un chimico, ma è chiaro che è proprio dall’integrazione con i media e con azioni di diffusione attraverso la stampa affidate a delle persone qualificate e capaci di conoscere quelli che sono i problemi, che si riesce, probabilmente, a incidere, facendo crescere il livello di diffusione della cultura scientifica che, le ricordo, è uno dei punti neri del nostro Paese.
D – Cosa dice, attualmente, la legge riguardo all’impiego degli insetticidi?
R –E’molto ambigua, nel senso che stabilisce che i prodotti utilizzati per le disinfestazioni, debbano essere garantiti rispetto ai valori di tossicità ufficiali e cioè quelli del LD 50, il famoso LD 50, basato su test animali (ricordiamo
che il prof. Campanella è contrario alla sperimentazione animale, perché non dà alcuna garanzia per l’uomo, dato che ogni organismo è geneticamente
differente) e che mi pare, per il Temephos (impiegato dal Comune di Roma) sia di un ordine di grandezza tale da non farlo ritenere un prodotto altamente tossico, ancorché, poi, come si dimostra, per alcune persone lo possa diventare (leggi). Però questo è un problema che viene definito, non da me, ma da chi lo usa, di “specificità del singolo”.
D – Ciò può dare diritto, a chi subisce dei danni, di denunciare le Istituzioni o chi glieli procura?
R – Dà sicuramente diritto di denunciare, su questo credo non ci sia proprio ombra di dubbio. Come chi cade su una buca, col motorino, in città. Certo che dà diritto… la buca doveva essere sanata, egualmente, il prodotto doveva essere testato, tenendo conto anche della variabilità. Il problema è di stabilire poi, rispetto a questa denuncia, quali sono i fatti successivi, e su questo, conoscendo un po’ come vanno le cose, non sarei altrettanto sicuro.
D – Per cui occorre una legislazione specifica?
R – Secondo me , sì. C’è un vuoto legislativo e una legislazione in materia sarebbe la massima garanzia per il cittadino, invece non c’è. Farla non è facile, me ne rendo conto, bisognerebbe avere il coraggio di affrontare questo problema. Molti interessi sono coinvolti e quindi forse bisogna fare forza in questa direzione. Anche come Presidente eletto della Società Chimica Italiana, nel triennio prossimo, cercherò di portare il mio contributo.
Il problema quindi esiste, e non solo nella
capitale, è grave e occorre non venga sottovalutato ma considerato in tutta la sua importanza.
Intanto a Roma, contrariamente a quello che era sembrato, dopo un primo momento di sospensione, nel corso del 2006, le disinfestazioni chimiche nelle Circoscrizioni romane sono riprese alla grande, pare su richiesta della popolazione ma a detta degli stessi Romani non sono servite a niente.
Già nel mese di febbraio 2007, il Rappresentante del Comune segnalava la presenza di zanzare, (che per la verità a Roma quest’anno non sono mai sparite del tutto) in relazione al caldo che ha contraddistinto l’inverno. Cosa significa questo? Che si continuerà ad usare il meto delle disinfestazioni chimiche ancora prima del momento consueto?
Come si orienterà il Comune nei prossimi mesi? Esistono molte diverse strategie di intervento (prima
fra tutte, la prevenzione), ma quale tipo di lotta verrà scelta? Ancora quella consigliata dai Ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità e cioè l’immissione nell’ambiente dell’incriminato Temephos? (
Questo insetticida, già revocato nel 2003 dall’Unione Europea, non può più essere usato neppure in Italia, dal gennaio di quest’anno)
http://www.gevam.it/news_dettaglio.php?id=183 (Strani silenzi mediatici sulla chimica)
Ci auguriamo che il Comune
di Roma sia tra i primi ad affrontare la prossima “lotta alle zanzare” in modo corretto e che quindi, per il bene dei cittadini, venga al più presto dato seguito agli accordi presi dall’Assessorato all’Ambiente
con i rappresentanti del mondo scientifico e delle Associazioni.
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Qualche giorno dopo il Convegno:
ZANZARE
e ALTRO……… in ITALIA
STRATEGIE DI INTERVENTO A PROTEZIONE DEL CITTADINO E DELL’AMBIENTE
tenutosi a Roma, nella Sede Centrale del
CNR, il 14 maggio 2007, il prof. Luigi Campanella e i Rappresentanti
del Comitato Scientifico Equivita e del WWF-Lazio sono stati convocati
per la prima riunione organizzativa del costituendo Tavolo tecnico “Uso di insetticidi in città” finalizzato a valutare l’impatto, per l’ambiente e per la salute pubblica, dell’uso
incontrollato di sostanze chimiche insetticide, nella capitale.
L’ incontro con il Rappresentanti e gli Esperti dell’Amministrazione capitolina è poi avvenuto il giorno 11 giugno 2007 presso la IV U.O. del Dipartimento X°,
in Circonvallazione Ostiense n. 191, a Roma.
A conclusione della mezza giornata di lavoro, é stato redatto un verbale, che però non è ancora stato divulgato, ma neppure della riunione successiva, che avrebbe dovuto avvenire da lì a un mese, i convocati hanno più avuto
notizie.
Il prof. Luigi Campanella, Presidente eletto della Società Chimica Italiana, per ricordare ai Responsabili dell’Amministrazione l’impegno assunto, ha quindi inviato un telegramma all’Assessore all’Ambiente
del Comune di Roma, dott. Dario Esposito.
Per far conoscere questi ultimi avvenimenti all’opinione pubblica, il WWF e il Comitato Scientifico Equivita, anche a nome di un grandissimo numero di altre Associazioni, Organizzazioni e Personalità del mondo scientifico, preoccupate per la salute delle persone, degli altri esseri viventi e dell’ambiente
in cui viviamo, il 16 luglio hanno diramato il seguente Comunicato:
Zanzare e Veleni
Cosa avverrà? Il Comune di Roma rispetterà l’impegno assunto già lo
scorso anno?
Restiamo in attesa dei prossimi eventi.
Poiché sarà nostra cura comunicarvi immediatamente ogni novità in proposito,
per conoscere gli sviluppi di questa vicenda, vi invitiamo a continuare a seguirci
sul sito.
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